|

regia:
Martin Scorsese
con:
Martin Scorsese
Il mio viaggio in Italia e' un documentario sul cinema italiano scritto e diretto dal regista Martin Scorsese. Scorsese era gia' autore di un imponente documentario sul cinema degli Stati Uniti,
Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese (A Personal Journey with Martin Scorsese Through American Movies), ma ne Il mio viaggio in Italia, ha un approccio piu' personale e meno didattico (pur insegnando parecchio). Durante il documentario si sente tangibile il bisogno del regista di condividere con noi le emozioni che i film italiani hanno prodotto in lui, negli anni dell'infanzia e in quelli della sua formazione come regista.
Scorsese racconta con l'entusiasmo e il candore di un bambino, sempre uniti all'acutezza delle sue letture, l'intrecciarsi del cinema italiano con la sua vita e quella della sua famiglia di origini siciliane. Il mio viaggio in Italia e' quindi anche un viaggio nella memoria di un cineasta, di un italo americano che scopri' le sue origini grazie alle pellicole del neorealismo.
Il regista ricorda che da piccolo, nel pomeriggio vedeva i western con Roy Rogers al cinema, e poi quando tornava a casa vedeva film come Paisa' sul televisore con tutta la famiglia.
E cosi' il primo episodio di Paisa', ambientato in Sicilia, diviene quello piu' importante per la famiglia Scorsese: mezzo di scoperta delle proprie origini per il piccolo Martin, reminiscenza di un passato lontano per i nonni, che in Sicilia erano nati, ma da cui erano presto emigrati.
Scorsese si dimostra un fine psicologo nel comprendere i complessi sentimenti che agitano i nonni alla vista di quelle immagini, il sollievo di essere lontani e al riparo dagli orrori della guerra, e il senso di colpa verso chi e' rimasto e a quegli orrori non si e' potuto sottrarre.
Paisa', La terra trema, 1860 e altre opere ambientate in Sicilia oltrepassavano il valore cinematografico per la famiglia Scorsese, erano una finestra aperta sul loro passato, sulle proprie origini.

Il documentario e' diviso in quattro episodi per una durata totale di quattro ore che passano velocissime.
Oltre a Rossellini, uno tra gli autori piu' amati da Scorsese, sono trattati anche De Sica, Visconti, Blasetti, Germi, Fellini e Antonioni.
C'e' spazio anche per il cinema epico degli esordi (Cabiria) e per i peplum che non mancarono di affascinare e ispirare Scorsese da bambino, ed e' davvero commovente per un cinefilo vedere lo storyboard di un immaginario peplum disegnato dal regista a soli undici anni.
Davvero illuminante la parte dedicata all'analisi de I vitelloni di Fellini, film che ci appare ora indissolubilmente legato alla poetica di Scorsese.
Con la mente si passa d'un tratto dalle vie di Rimini alle mean streets di New York, e quando Scorsese ci parla del finale
de I vitelloni in un attimo comprendiamo da dove vengono i suoi movimenti di macchina, quelle panoramiche che sono un marchio dello stile del regista di New York.
Chi gia' conosce il cinema italiano e Martin Scorsese, con quest'opera potra' scoprire delle nuove letture sui film e conoscere piu' intimamente il grande cineasta, per tutti gli altri un'occasione di scoprire le grandi opere del cinema italiano, raccontate da uno dei maggiori autori del cinema mondiale contemporaneo. Chiunque veda Il mio viaggio in Italia, sara' comunque preso dalla voglia di (ri)vedere Ladri di Biciclette, Umberto D., L'avventura, o uno dei numerosi film presi in esame,
ed e' questo un ulteriore grande merito di quest'opera.
Ancora incredibilmente assente dal mercato home video italiano (pur essendo prodotto dalla Mediatrade del gruppo Fininvest), il documentario e' presente sul mercato giapponese in una buona edizione: un cofanetto contenente due dischi a doppio strato, al cui interno c'e' spazio solo per l'audio originale (inglese per il commento di Scorsese e italiano per gli estratti dai film) e per i sottotitoli in giapponese. E' presente anche un piccolo libretto che riporta le biografie di Scorsese e di alcuni registi trattati nel documentario.
Per averlo: www.nowondvd.net

|